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Il concordato preventivo biennale è un’opzione che permette ai contribuenti di accordarsi con il Fisco su un reddito concordato per due anni consecutivi, in cambio di una maggiore certezza fiscale. Tradizionalmente riservato ai soggetti ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità), questa possibilità si sta ora estendendo anche ai titolari di partita IVA in regime forfettario.
Questo articolo esamina i dettagli dell’iniziativa, i suoi potenziali benefici e le implicazioni per i contribuenti.
Introduzione al Concordato Preventivo
Il concordato preventivo è uno strumento che consente ai contribuenti di definire in anticipo l’imponibile fiscale, riducendo l’incertezza sulle future imposte da versare.
Finora, il concordato preventivo biennale era una prerogativa dei soggetti ISA. Tuttavia, con il nuovo decreto correttivo alla riforma fiscale, anche i forfettari possono aderire a un patto fiscale simile, seppur con alcune differenze.
L’Entrata in vigore per i forfettari
Il software di calcolo è stato già rilasciato da parte di Sogei, ma potendo intervenire ancora delle modifiche, la possibilità concreta di aderirvi partirà dal 15 settembre 2024. Questo software permette ai titolari di partita IVA in regime forfettario di calcolare e presentare la loro proposta di concordato entro il 31 ottobre 2024, utilizzando il modello Redditi 2024.
Differenze chiave nel concordato per forfettari
A differenza degli altri soggetti, per i forfettari il concordato sarà annuale, almeno per l’anno 2024. Ciò significa che i contribuenti forfettari non devono impegnarsi per un biennio, ma possono valutare l’adesione al concordato su base annua. Questo approccio consente una maggiore flessibilità, permettendo ai contribuenti di basare le loro decisioni su dati più recenti e consolidati.
Benefici e criticità del concordato per forfettari
Di seguito i principali benefici e criticità dell’adesione al concordato preventivo per gli aderenti al regime fiscale forfettario.
Benefici
- Certezza Fiscale: Aderendo al concordato, i forfettari possono pianificare con maggiore precisione il carico fiscale per il periodo interessato (attualmente fissato ad un anno), evitando sorprese future in termini di imposte da versare.
- Riduzione del Rischio di Accertamenti: Per chi aderisce, il Fisco limita i poteri di controllo e non può effettuare accertamenti basati su presunzioni semplici per il reddito di impresa, di lavoro autonomo e ai fini Irap.
- Chiarezza sui Redditi: Per i forfettari, il concordato viene proposto per una sola annualità, riducendo il rischio associato all’incertezza sull’andamento economico futuro e permettendo una decisione più informata entro ottobre.
Criticità
- Rigidità Fiscale: Il contribuente è vincolato a versare le imposte concordate indipendentemente dall’andamento effettivo della propria attività. Questo potrebbe risultare penalizzante in caso di una riduzione dei redditi rispetto alle previsioni.
- Incertezza sui Valori Proposti: Non è ancora chiaro di quanto i redditi proposti dal Fisco si discosteranno dai valori storici, creando incertezza su eventuali incrementi di imposta.
- Focus del Fisco sui Non Aderenti: Chi non aderisce potrebbe essere soggetto a controlli più stringenti, aumentando il rischio di accertamenti e contenziosi con l’amministrazione fiscale.
Popolazione coinvolta
Non tutti i 1,8 milioni di contribuenti forfettari saranno coinvolti. Esistono infatti diversi criteri di esclusione, come un
- omessa presentazione della dichiarazione dei redditi negli anni 2023, 2022 o 2021 se si era obbligati alla presentazione
- condanna per reati in materia di imposte sui redditi e IVA, false comunicazioni sociali, riciclaggio o autoriciclaggio commessi negli anni 2023, 2022 o 2021
- apertura partita IVA nell’anno 2023 o successiva;
In base alle dichiarazioni fiscali del 2023, il reddito netto imponibile dei forfettari è stato di circa 27,5 miliardi di euro, con una media di 16.381 euro per contribuente.
Funzionamento del software di calcolo
Il nuovo applicativo, Redditionline, permette di calcolare la proposta di concordato compilando il quadro LM del modello Redditi 2024. Basato sui parametri settoriali ISA e relativi coefficienti di rivalutazione, il software consente ai contribuenti di accettare la proposta entro la scadenza della dichiarazione dei redditi.
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Ulteriori incentivi e controlli
Le informazioni del Fisco sui forfettari saranno più precise grazie all’obbligo di fatturazione elettronica introdotto dal 1° gennaio 2024 e ai patti fiscali che verranno siglati. Tuttavia, l’adesione al concordato preventivo offre ulteriori incentivi, come suggerito dalla commissione Finanze del Senato. Tra le proposte vi sono la possibilità di rinviare il versamento dell’acconto all’anno successivo con rateizzazioni e l’estensione dei termini per il versamento delle somme richieste dall’Agenzia delle Entrate.
Conclusioni
L’estensione del concordato preventivo ai contribuenti forfettari rappresenta una significativa innovazione nel sistema fiscale italiano, offrendo maggiore flessibilità e potenziali vantaggi in termini di certezza e pianificazione fiscale. Tuttavia, l’efficacia di questa misura dipenderà dalla capacità del sistema di implementare incentivi adeguati e di gestire i controlli in modo equo e trasparente.
Questo nuovo strumento fiscale ha il potenziale di semplificare la vita dei piccoli imprenditori e professionisti, favorendo una relazione più collaborativa con il Fisco. Il futuro di questa iniziativa dipenderà dalla sua attuazione pratica e dalla risposta dei contribuenti.