Alternative al Regime Ordinario: Quali Sono e Quale Regime Fiscale Scegliere?

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Sei sicuro che il regime ordinario sia davvero la soluzione più adatta alla tua attività? Valutare alternative concrete al regime ordinario significa ottimizzare costi, ridurre burocrazia e sfruttare agevolazioni reali, massimizzando il tuo margine operativo e la serenità gestionale.

In un contesto fiscale sempre più complesso, conoscere tutte le possibilità a tua disposizione è la chiave per evitare errori costosi e decisioni inefficaci. Scopri ora quali sono le opzioni accessibili, le condizioni di accesso, le differenze essenziali e i vantaggi concreti che solo soluzioni alternative possono offrirti, con un confronto chiaro tra scenari reali e strumenti digitali che ti permettono di mantenere il controllo completo sul tuo business.

Le 2 Migliori Alternative Al Regime Ordinario (2025)

Ufficio con due percorsi distinti: uno tradizionale con scrivanie e documenti, l'altro moderno con dispositivi digitali e collaborazione.

Scegliere la strategia fiscale ottimale significa massimizzare risparmio, efficienza e serenità.
Nel 2025, le due opzioni più efficaci per chi cerca soluzioni alternative al Regime Ordinario, sia per aziende che per freelance, sono il Regime Forfettario e il Regime Semplificato.

1. Regime Forfettario
Ideale per partite IVA con ricavi fino a 85.000 € annui (art. 1, commi 54-89, Legge 190/2014).
Prevede un’imposta sostitutiva unica pari al 15%, ridotta al 5% per i primi 5 anni per startup e nuove attività.

Caratteristiche principaliDettagli tecnico-normativi
Limite di ricavi85.000 € annui
Tassazione15% / 5% per prime 5 annualità
Contributi INPSRidotti o esclusi per specifiche categorie
Esclusione IVANessun obbligo di fatturazione IVA
Gestione contabileSemplificata, nessun obbligo di bilancio

Esempio: Con un ricavo di 30.000 €, l’imposta dovuta è 1.500 € (aliquota ridotta).
Perdita del beneficio per fatturato superiore.

2. Regime Semplificato
Consigliato a chi supera i limiti del forfettario ma desidera una gestione agevole.
Limite di ricavi: 500.000 € per servizi, 800.000 € per commercio (art. 18 DPR 600/1973).

RequisitoImporto o regola per il 2025
Ricavi massimi servizi500.000 €
Ricavi massimi commercio800.000 €
ContabilitàSolo registri obbligatori previsti per legge
IVASi applica normalmente
Deduzione costiIntegrale, inclusa IVA per professionisti

Puoi detrarre tutti i costi aziendali documentati e recuperare l’IVA a credito, ottimizzando la struttura fiscale.

Tabella di confronto rapido

VoceForfettarioSemplificatoOrdinario
Tassazione15% o 5%IRPEF a scaglioniIRPEF a scaglioni
Limite ricavi85.000 €500.000/800.000 €Nessun limite
Detrazione costiNo
IVANon applicataApplicataApplicata
Obblighi contabiliMinimiRidottiCompleti

Consiglio operativo:
Se sei un lavoratore autonomo agli inizi, sfrutta il forfettario per risparmiare sui contributi INPS e sulla burocrazia.
Se hai costi elevati, scegli il semplificato per recuperare tutte le deduzioni e massimizzare l’IVA detraibile.

Sanzioni per errori:

  • Nel forfettario, omissione di requisiti = fuoriuscita dal regime e applicazione sanzioni da 250 € a 2.000 € (art. 1, c. 1093 L. 145/2018).
  • Nel semplificato, errori sulla fatturazione = sanzioni da 90% al 180% dell’imposta non versata (art. 6 DLgs 471/1997).

Tempistiche e costi di attivazione:

ProceduraTempi mediCosto
Apertura partita IVA online24 ore con FidoCommercialista0 € di diritti, solo piano annuale
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1. Regime Forfettario

Illustrazione che mostra due ambienti d'ufficio affiancati: uno con un imprenditore che lavora serenamente con pochi documenti, l'altro con un contabile stressato circondato da molte carte e calcolatrici, rappresentando due diversi regimi fiscali.

Il Regime Forfettario rappresenta la soluzione fiscale più conveniente e lineare per lavoratori autonomi, professionisti, freelance e microimprese che desiderano semplificare la gestione tributaria e ridurre l’imposizione fiscale. Questo regime agevolato, disciplinato dalla Legge 190/2014 e successive modifiche (art. 1, commi 54-89), è pensato per chi realizza ricavi o compensi annui fino a 85.000 euro a partire dal 2023.

Sfrutti il vantaggio di un’aliquota d’imposta sostitutiva pari al 15% sui redditi imponibili, che scende al 5% per i primi cinque anni di attività in caso di nuova apertura e rispetto dei requisiti previsti (art. 1, comma 65, Legge 190/2014). Non sei soggetto a IRPEF, addizionali, IRAP o IVA, il che elimina numerosi oneri burocratici e amministrativi.

La determinazione del reddito imponibile avviene applicando un coefficiente di redditività, che varia in base al codice ATECO della tua attività. Ad esempio, per professionisti e consulenti (codice 70.22.09), il coefficiente è pari al 78%. Su questa quota si calcola la base imponibile su cui applicare l’imposta sostitutiva.

CategoriaCoefficiente redditivitàAliquota imposta sostitutivaSoglia ricavi annuiContribuzione INPS
Professionisti78%15% (5% primi 5 anni)85.000 €Gestione separata calcolata su reddito netto
Commercianti40%15% (5% nuovi)85.000 €Gestione commercianti fissa+variabile
Artigiani67%15% (5% nuovi)85.000 €Gestione artigiani fissa+variabile

Non puoi usufruire di detrazioni e deduzioni ordinarie: la determinazione forfettaria del reddito comprende le spese, semplificando radicalmente la contabilità. Non hai obbligo di emettere fattura elettronica tranne in caso di cessioni verso la Pubblica Amministrazione. Dal 2024, l’obbligo di fatturazione elettronica è esteso a tutti i Forfettari (salvo rari casi di esonero).

Il versamento dei contributi previdenziali segue regole specifiche: per i professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS, la contribuzione avviene in base al reddito prodotto; per artigiani e commercianti, si applica una quota fissa annuale maggiorata da percentuale sul reddito eccedente il minimale, con possibile riduzione del 35% sui contributi INPS su richiesta telematica (art. 1, comma 77, Legge 190/2014).

Esempio pratico di calcolo

Supponiamo tu sia un libero professionista che ha incassato 40.000 € nel 2024.

  1. Calcolo reddito imponibile: 40.000 € x 78% = 31.200 €
  2. Imposta sostitutiva dovuta (primi 5 anni): 31.200 € x 5% = 1.560 €
  3. Contributi INPS (Gestione Separata al 26,07%): 31.200 € x 26,07% = 8.137,84 €
  4. Totale imposte e contributi = 1.560 € + 8.137,84 € = 9.697,84 €

Il monitoraggio della soglia di ricavi è fondamentale. Il superamento degli 85.000 € comporta la fuoriuscita immediata dal regime e l’automatica transizione al regime ordinario già dall’anno successivo, comportando una gestione fiscale più complessa e meno conveniente.

Le principali esclusioni dal regime forfettario riguardano chi partecipa a società di persone, SRL o associazioni professionali, chi detiene quote di controllo in Srl che esercitano attività riconducibili al proprio codice ATECO e chi abbia già percepito reddito da lavoro dipendente superiore a 30.000 € nello stesso periodo d’imposta.

Per evitare sanzioni (art. 1, comma 74, Legge 190/2014), è essenziale rispettare tutte le condizioni di accesso. L’utilizzo indebito del regime comporta il recupero delle imposte dovute secondo il regime ordinario, con sanzioni variabili dal 90% al 180% dell’imposta non versata (art. 1, D.Lgs. 471/1997).

ViolazioneSanzione applicabileRiferimento normativo
Regime indebito90%-180% imposta non versataArt. 1, D.Lgs. 471/1997
Inadempienze IVA90%-180% IVA non versataArt. 5, D.Lgs. 471/1997
Fatturazione errataFino a 2.000 € per omessa emissioneArt. 6, D.Lgs. 471/1997

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2. Regime Semplificato

Una persona in piedi a un bivio con diversi sentieri che rappresentano alternative, circondata da simboli di scelte e opzioni.

Il regime semplificato rappresenta una soluzione strategica e potente per professionisti, freelance e piccole imprese che desiderano ridurre gli adempimenti burocratici, mantenendo però una gestione fiscale solida e conforme. Scegliere questa strada significa accedere a una serie di vantaggi operativi senza rinunciare alla precisione richiesta dal sistema normativo italiano.

Sono ammesse al regime semplificato le imprese individuali e le società di persone che nell’anno precedente non hanno superato i seguenti limiti: 500.000 euro di ricavi per attività di servizi e 800.000 euro per altre attività. Il riferimento normativo principale è l’articolo 18 del DPR 600/1973, che disciplina i requisiti e le modalità di accesso.

Una caratteristica fondamentale di questo regime è la determinazione del reddito con il criterio di cassa: si considerano solo i ricavi effettivamente incassati e le spese realmente sostenute. Questo principio semplifica la pianificazione finanziaria e consente una maggiore flessibilità nella gestione delle uscite e degli investimenti. Le registrazioni contabili essenziali si limitano a registri IVA e libro degli acquisti.

CategoriaRequisito Regime SemplificatoNormativa di Riferimento
Ricavi massimi servizi500.000 €Art. 18 DPR 600/1973
Ricavi massimi altre attività800.000 €Art. 18 DPR 600/1973
Metodo determinazione redditoCriterio di cassaLegge 232/2016, art. 1, commi 17-23
Contabilità obbligatoriaRegistri IVAArt. 18 DPR 600/1973

Dal punto di vista operativo, la semplificazione si riflette anche nella gestione della documentazione: niente più obbligo di stampa libro giornale, inventari o bilanci annuali complessi. Tuttavia, resta l’obbligo di conservare documenti fiscali, fatture, e registri IVA per almeno dieci anni, come previsto dall’art. 22 del DPR 600/1973.

Le aliquote IRPEF si applicano a scaglioni ordinari, senza aliquote sostitutive come nel regime forfettario. Il regime semplificato permette la deduzione analitica di tutti i costi inerenti l’attività, incluse spese per acquisto beni strumentali, affitti, personale, consulenze, e oneri finanziari, a patto che siano documentate e inerenti. Un esempio pratico: se sostieni 20.000 € annui di spese e incassi 60.000 €, il reddito imponibile è 40.000 €, su cui si applicano le aliquote IRPEF.

Confrontando il regime semplificato con quello ordinario, si notano risparmi significativi sui costi di gestione e tempi dedicati alla contabilità. Non è richiesta la redazione del bilancio civilistico, né l’approvazione formale dell’assemblea dei soci. Inoltre, gli obblighi dichiarativi sono meno articolati, pur mantenendo la piena compliance fiscale.

RegimeBilancio CivilisticoObligatorio Libro GiornaleMetodo RedditoDeduzioni AnaliticheLimiti Ricavi
SemplificatoNoNoCassa500k/800k €
OrdinarioCompetenzaNessun limite

Le sanzioni per errori o omissioni variano in base al tipo di adempimento non rispettato. Per esempio, l’omessa tenuta dei registri IVA comporta una sanzione amministrativa dal 100% al 200% dell’imposta relativa agli importi non registrati (art. 9 D.Lgs. 471/1997). Un’omessa dichiarazione dei redditi è sanzionata con importi dal 120% al 240% dell’imposta dovuta, con un minimo di 250 € (art. 1 D.Lgs. 471/1997). Rispettare le scadenze e mantenere la precisione documentale è quindi fondamentale per evitare aggravamenti di costi.

Tieni presente che ogni categoria può ottimizzare ulteriormente la propria posizione. I lavoratori autonomi possono detrarre costi legati a formazione professionale, carburanti, canoni di locazione e dispositivi tecnologici. Le startup e le microimprese possono valorizzare agevolazioni specifiche previste da bandi regionali o crediti d’imposta per investimenti in innovazione.

Per verificare se il regime semplificato è adatto alla tua attività, analizza prima di tutto il volume dei tuoi ricavi e la struttura dei costi fissi e variabili. Considera la gestione delle scadenze: le principali riguardano la liquidazione IVA (mensile o trimestrale), comunicazioni delle liquidazioni periodiche, e la dichiarazione dei redditi. Ecco una panoramica sintetica delle principali scadenze annuali:

AdempimentoFrequenzaScadenza Standard
Liquidazione IVAMensile/Trimestrale16 del mese/trimestre
Comunicazione LIPETrimestraleUltimo giorno del 2° mese successivo
Dichiarazione dei redditiAnnuale30 novembre
Certificazione UnicaAnnuale16 marzo

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Conclusioni – Hai Scoperto Quali Sono Le Alternative Al Regime Ordinario

Hai ora una mappa completa delle alternative al regime ordinario: regime semplificato e regime forfettario, ciascuno con vantaggi, obblighi e limiti precisi. La scelta del regime fiscale determina ogni dettaglio della tua gestione: dal carico contributivo alle modalità di fatturazione elettronica, fino alle modalità di calcolo e versamento delle imposte.

RegimeLimite RicaviImposta SostitutivaObblighi ContabiliAliquote ContributiveDestinatari Principali
Forfettario€ 85.00015% (5% per le startup)Minimi, senza IVA e ritenutaINPS Gestione SeparataFreelance, micro-imprese
Semplificato€ 500.000 (beni) / € 400.000 (servizi)IRPEF a scaglioniRegistri iva, minori requisitiAliquote ordinarie INPSPMI, professionisti strutturati

Il regime forfettario consente un’imposizione unica e semplificata, con possibilità di aliquota agevolata al 5% per le nuove attività secondo l’art. 1, commi 54-89, Legge n. 190/2014. Attenzione ai limiti sui ricavi: il superamento anche di un solo euro impone il passaggio immediato al regime semplificato o ordinario.

Il regime semplificato (art. 18 D.P.R. 600/1973) rappresenta la via ottimale per chi desidera una contabilità meno onerosa rispetto all’ordinaria, mantenendo però la deducibilità analitica dei costi e l’accesso alle detrazioni IRPEF. Le imprese che superano le soglie passano automaticamente al regime ordinario, con aggravio degli adempimenti fiscali e contributivi.

Esempio operativo:
Un libero professionista che aderisce al forfettario con € 45.000 di ricavi verserà un’imposta sostitutiva di soli € 6.750 (15%), senza IVA e senza ritenuta d’acconto. Se dovesse superare gli € 85.000, scatterebbe dal periodo successivo il regime semplificato con aliquote IRPEF progressive dal 23% al 43%.

Sanzioni da evitare:

  • Omessa fatturazione elettronica: sanzione del 5% dell’imponibile ai sensi dell’art. 6 D. Lgs. 471/1997
  • Ritardi nella dichiarazione dei redditi: sanzione minima € 250 fino al 240% dell’imposta non dichiarata, art. 1 D. Lgs. 471/1997

Non sottovalutare la pianificazione fiscale: la strategia giusta può garantirti risparmi strutturali e sicurezza nei controlli.

Strumenti digitali:
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Esempio pratico:
Se scegli il regime forfettario, puoi aprire Partita IVA online senza dover compilare moduli cartacei. L’iter prevede l’invio telematico dei tuoi dati anagrafici e fiscali, la scelta del codice ATECO corretto, e la selezione del regime fiscale più conveniente, con consulenza dedicata per ogni dettaglio (D.P.R. n. 633/1972, art. 35).

RegimeCosto AnnualeTempistica AperturaServizi Inclusi
Forfettario€26424 oreDichiarazione dei redditi, consulenza continua, fatturazione
Semplificato€900 (300 €/trimestre)24 oreBilancio, gestione scadenze, consulenza dedicata

Grazie a una piattaforma digitale intuitiva, puoi gestire fatturazione elettronica illimitata, invio automatico ai clienti, monitoraggio scadenze e notifiche in tempo reale. Ricevi report periodici e hai tutto sotto controllo, evitando sanzioni e ritardi (sanzioni per tardiva fatturazione: art. 6, D.Lgs. 471/1997 — da 250 € a 2.000 € per ogni fattura).

Vantaggi per lavoratori autonomi:

  • Detrazione spese professionali fino al 100% (art. 54 TUIR).
  • Nessun obbligo IVA annuale in regime forfettario sotto i 85.000 € di ricavi.
  • Gestione previdenziale agevolata con INPS gestione separata (aliquota 26,07%).

Per startup:

  • Agevolazioni fiscali start-up innovative (L. 221/2012, detrazioni fino al 30% su investimenti qualificati).
  • Deduzioni sugli investimenti in R&S fino al 50% sui costi sostenuti.

Procedura operativa in breve:

  1. Registrazione sulla piattaforma FidoCommercialista
  2. Inserimento dati e scelta del regime
  3. Invio documenti (carta identità, codice fiscale, documentazione attività)
  4. Assegnazione commercialista personale
  5. Apertura partita IVA e ricezione conferma via PEC

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Servizi FidoCommercialistaDescrizione
Fatturazione elettronicaIllimitata, invio automatico, integrazione gestionale
Scadenziario digitalePromemoria, notifiche, gestione automatica
Consulenza fiscale avanzataInclusa, continuativa, personalizzata
Preparazione dichiarazioniModelli Unico, 730, IVA, CU
Gestione bilancio e ricaviAnalisi periodiche, monitoraggio profitti/perdite

Per ogni chiarimento ulteriore, puoi consultare anche i moduli ufficiali AdE e il calendario scadenze fiscali aggiornato.

Domande Frequenti Sulle Alternative al Regime Ordinario

Una scena in un ufficio con persone che discutono e consultano documenti e diagrammi su un tavolo centrale, rappresentando un ambiente di domande frequenti su un regime alternativo.

Le alternative al regime ordinario, come il regime forfettario e il regime semplificato, si differenziano per procedure contabili, criteri di accesso, trattamento fiscale e obblighi burocratici. Una scelta corretta consente di ridurre la pressione fiscale, ottimizzare la gestione contabile e prevenire sanzioni.

Quali sono le differenze principali tra il regime ordinario e il regime semplificato?

Nel regime ordinario, si è obbligati alla tenuta della contabilità completa (libro giornale, libro inventari, registri IVA, ecc.), con l’obbligo di bilancio annuale e dichiarazioni periodiche dettagliate. I costi amministrativi e la complessità operativa risultano superiori, rendendolo adatto per società strutturate o con volumi di affari elevati.

Il regime semplificato, invece, è destinato a imprese individuali, professionisti e società di persone con ricavi inferiori a 500.000 euro (prestazioni di servizi) o 800.000 euro (altri casi), secondo l’art. 18 DPR 600/1973. La tenuta della contabilità è limitata ai registri IVA, senza bilancio obbligatorio.

DifferenzaRegime OrdinarioRegime Semplificato
Tenuta contabileCompleta, obbligo libro giornaleRegistri IVA e incassi/pagamenti
Soglia ricaviNessun limite500.000 €/800.000 €
BilancioObbligatorioNon richiesto
IVALiquidazioni periodiche dettagliateSemplificate
ComplessitàElevataMedio-bassa

Come si effettua il passaggio dal regime ordinario al regime forfettario?

Occorre verificare di rispettare i requisiti del regime forfettario previsti dalla Legge 190/2014, modificata dalla Legge di Bilancio 2023: ricavi/compensi non superiori a 85.000 €, assenza di partecipazioni in società di persone, associazioni o Srl trasparenti e mancata percezione di redditi da lavoro dipendente superiori a 30.000 €.

La domanda di adesione si presenta tramite la Dichiarazione di inizio attività (modello AA9/12) all’Agenzia delle Entrate, scegliendo il regime naturale. I tempi di transizione sono immediati, con decorrenza dall’anno successivo alla comunicazione.

In caso di mancato rispetto dei requisiti, il passaggio può essere annullato e comportare sanzioni da 250 a 2.000 euro ex art. 1, c. 2, D.Lgs. 471/1997.

Passaggi operativi:

  1. Verifica dei requisiti oggettivi e soggettivi
  2. Compilazione modello AA9/12
  3. Invio telematico sul sito dell’Agenzia delle Entrate Scarica Modello AA9/12
  4. Ricezione conferma e decorrenza dal periodo fiscale successivo

Quali sono i criteri per scegliere il regime fiscale più conveniente per la propria attività?

Analizza tipologia di attività, aspettative sui ricavi, struttura dei costi, propensione all’investimento e reale necessità di deduzioni/agevolazioni. Per liberi professionisti e nuove iniziative con costi fissi ridotti, il regime forfettario è vantaggioso grazie all’aliquota sostitutiva al 15% (5% per le nuove attività nei primi 5 anni) e all’esonero IVA.

Se prevedi spese importanti o detrazioni elevate (ad esempio, acquisti strumentali, dipendenti, spese di ricerca & sviluppo), valuta attentamente tra semplificato e ordinario, considerando che nel regime ordinario puoi dedurre tutti i costi d’esercizio.

Tabella riassuntiva criteri di scelta:

CriterioForfettarioSemplificatoOrdinario
Ricavi annui≤ 85.000 €≤ 500-800.000 €Illimitato
Spese elevate / alta deducibilitàSconvenienteConvenienteMolto valido
Gestione sempliceMolto sempliceSempliceComplessa
IVAEsclusoSemplificataDettagliata
Aliquota fiscale5-15%ProgressivaProgressiva

Come si calcolano le tasse nel regime semplificato?

Nel regime semplificato, l’imposizione avviene su base annuale per competenza o per cassa (dal 2017, obbligo per cassa). Il reddito si determina sottraendo dai ricavi i costi documentati e deducibili, con aliquote IRPEF ordinarie per scaglioni.

Esempio pratico:

  • Ricavi annuali: 100.000 €
  • Costi deducibili: 45.000 €
  • Reddito imponibile: 55.000 €
  • IRPEF per scaglioni:
    • 23% fino a 28.000 €
    • 35% da 28.001 € a 50.000 €
    • 43% oltre 50.000 €
  • Addizionali regionali e comunali: variabili (media 1,23%)

Schema di calcolo:

VoceImporto
Ricavi100.000 €
Costi deducibili-45.000 €
Reddito imponibile55.000 €
IRPEF da pagareCalcolato a scaglioni
Addizionali~1.220 €

Scadenze principali:

  • Acconti (30 giugno e 30 novembre)
  • Saldo IRPEF (30 giugno anno successivo)

Sanzioni per tardivo versamento: 0,1% giornaliero su ogni giorno di ritardo, con minimo 30 € (art. 13 D.Lgs. 471/1997).

In quali casi è consigliabile optare per il regime ordinario anziché quello semplificato?

Il regime ordinario è raccomandato quando hai ricavi elevati, vuoi dedurre ogni tipologia di costo, devi presentare un bilancio certificato per richieste di credito o bandi pubblici o prevedi investimenti importanti.

Anche le società di capitali (Srl, Spa) e le imprese che superano i limiti di ricavi previsti dall’articolo 18 del DPR 600/1973 sono obbligate all’ordinario.

Inoltre, attività con alta intensità di beni strumentali o con molteplici collaboratori interni beneficiano di una gestione finanziaria più flessibile e completa grazie alla struttura del regime ordinario.

Attenzione: la convenienza va valutata annualmente.
Per ogni esigenza di simulazione o calcolo dettagliato, puoi affidarti a FidoCommercialista e ricevere un report comparativo personalizzato in 24h.

Quali sono i requisiti per aderire al regime semplificato nel 2025?

Per accedere al regime semplificato nel 2025 devi rispettare:

  • Limite massimo ricavi/compensi:
    • 500.000 € per prestazioni di servizi
    • 800.000 € per attività di commercio/altro
      (art. 18, DPR 600/1973)
  • Attività svolta da persone fisiche, ditte individuali e società di persone
  • Non essere obbligato alla tenuta della contabilità ordinaria
  • Non aver superato le soglie nei due anni precedenti

Tabella riepilogativa requisiti regime semplificato 2025:

RequisitoLimite/Condizione
Soggetto ammessoPersone fisiche, società di persone
Limite ricavi servizi≤ 500.000 €
Limite ricavi commercio/altro≤ 800.000 €
Tipologia contabilitàSemplificata, no libro giornale

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Servizio perfetto, sempre disponibili, precisi ed esaustivi. Al contrario degli altri commercialisti online loro sono veri commercialisti e non consulenti. Super consigliato!
Adem Hoxha
Fido commercialista è un servizio veramente incredibile e lo consiglio vivamente a tutti. I prezzi sono in linea con la normalità e il servizio è veramente ottimo: intanto hai una piattaforma che ti permette di gestire al meglio tutta la contabilità e si guadagna in salute mentale. Il servizio di fatturazione elettronica è incluso e anche la firma digitale. Il professionista che ci è stato assegnato (Nicola Primieri) è estremamente preparato e sempre disponibile e gentile a seguire le nostre esigenze e/o a risolvere eventuali dubbi.
Melissa D'Ambrosio
Ho avuto modo di provare alcuni servizi di FidoCommercialista, e sono rimasto particolarmente soddisfatto. Pur essendo la contabilità gestita online, si viene affidati a un Commercialista e ci si trova a parlare sempre con lo stesso professionista (fattore che ritengo importantissimo)...
Massimiliano De Stefani
Un'equipe di ottimi professionisti, gentili, pazienti, preparati e sempre pronti a fornire consigli e risposte. Servizio impeccabile di consulenza immediata. Non avrete bisogno di ricordarvi le scadenze fiscali, ci pensano loro e se non hanno un riscontro immediato dal cliente, insistono finché questo non esegue il suo compito. Sempre e comunque al suo fianco per ogni necessità.
Lorella Mantino
Fidocommercialista è un servizio davvero utile ed estremamente efficace. Posso sempre contare sul supporto di un team di commercialisti preparati e disponibili che segnalano criticità ed opportunità in maniera tempestiva. In più ho un commercialista del team assegnato a me a cui posso sempre rivolgermi per qualsiasi problematica ed è velocemente raggiungibile da remoto via mail o organizzando un incontro in videoconferenza.
verdinelli Francesco Verdinelli
Grazie a FidoCommercialista non dobbiamo più preoccuparci della gestione aziendale riguardante tassazione e dichiarazioni del ricavato. Prezzo conveniente e assistenza immediata da più specialisti sono le peculiarità del servizio, permettendoci di dedicare più tempo ai nostri obiettivi.
Sellix Sellix.io
Fidocommercialista lo abbiamo trovato fin da subito chiaro e trasparente, prezzi in linea con il mercato, forse più conveniente di altri, ma la cosa che abbiamo apprezzato è che non c'è nemmeno bisogno di effettuare un preventivo visto che i prezzi sono già pubblicati chiaramente. In aggiunta sono molto presenti, generalmente rispondono alle email in giornata e quando c'è bisogno sono disponibili a conference call.
italian elite italianelite.eu
Professionalità e assistenza, seguono il cliente passo passo non limitandosi ad indicare il mero pagamento di tasse alla scadenza, come capita in altri studi commerciali. Personalmente ci sta seguendo Giacomo, e per il momento possiamo dirci soddisfatti del suo operato.
Irina Volontir Irina Volontir
Professionali, disponibili, pazienti e competenti. Ho disdetto un contratto appena stipulato per passare a FIDOCOMMERCIALISTA
Anna Lupi Anna Lupi

Competenti e sempre disponibili. Ottimo servizio, come in studio dal commercialista di fiducia, ma ancora più veloce dato che sono presenti anche in chat sulla piattaforma. Ho a disposizione tutto quello che mi serve per gestire le mie attività e se ho dei dubbi basta chiedere. Davvero soddisfatta!

Martina Buchetti Martina Buchetti
Sono molto professionali, cordiali e precisi consiglio assolutamente
Nicola Casolani Nicola Casolani

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